Durante una sofferta e combattuta seduta di pulizia della mia cantina ho
ritrovato alcuni numeri di una rivista degli anni '70. Sfogliandola mi
sono tornati alla mente tanti bei ricordi di bambino, ma quello che mi
ha colpito in misura particolare e' stata la rubrica della scienza. La
rivista dava particolare risalto a quel ramo di studi chiamato
"Futurologia", che dovrebbe studiare e prevedere le evoluzioni tecniche
e sociali negli anni a venire.
Ho riletto tutti quei testi con curiosita' e non ho potuto fare a meno
di sorridere pensando a quanto, in quei tempi, fossimo "ingenui" e
"sprovveduti". La nostra idea del futuro era quantomeno azzardata e
vivevamo con la convinzione che gli anni 2000 sarebbero stati
un'epoca definitivamente segnata delle conquiste spaziali.
In effetti le cose sono andate un po' diversamente e cosi' come neanche
una colonia e' stata fondata sulla luna, a dispetto del
telefilm che ne prevedeva la creazione entro l'anno 1999, nessuno aveva
previsto cose come Internet, ad esempio, e nemmeno i telefoni
cellulari o i forni a microonde.
Fenomeni sociali come la chat, la realta' virtuale o il successo dei
videogames, ugualmente, non erano nemmeno concepibili.
I futurologi erano decisamente piu' portati a raccontare di come, nel
2000 avremmo potuto passare le nostre vacanze sulla luna, ormai
completamente colonizzata, e di come sarebbe stato bello fare il bagno
in un mare artificiale all'interno di una cupola di vetro, con
atmosfera e gravita' terrestri perfettamente riprodotti. Perche' mai
una persona sana di mente dovesse andare sulla luna a fare il bagno in
un'"imitazione" del mare terrestre, nessuno se l'e' mai domandato.
Alla stessa stregua Marte sarebbe gia' dovuto essere meta di
numerose missioni umane e, probabilmente, ormai destinato ad
essere completamente ricoperto di villaggi turistici e casino'. Vivere
in una stazione orbitante sarebbe dovuto essere ormai demode' e solo le
persone di bassa estrazione sociale avrebbero utilizzato astronavi
pubbliche invece che mezzi privati.
Le previsioni dei futurologi, comunque, non si fermavano solo alle
conquiste spaziali, ma suggerivano anche delle grandiose soluzioni per
la vita del semplice uomo terrestre dell'anno 2000.
I motori a scoppio si sarebbero dovuti estinguere gia' da tempo per
cedere il passo prima alle macchine elettriche e poi a "vetture
volanti", alimentate a energia positronica, a scansione rivoltante,
a fasci di radiazioni granulari o a qualsiasi altra cosa possieda un
nome che crei l'idea di tecnologia futuristica. In realta' l'unica
cosa che si e' evoluta in questi 30 anni e' stato il prezzo della
benzina, il quale e' stato l'unico a "raggiungere le stelle" per
davvero.
Altra branca in cui le congetture sguazzavano letteralmente era quella
della robotica. Sempre secondo questi signori almeno meta' della
popolazione terrestre sarebbe dovuta essere costituita da robot i
quali, con il loro aspetto piu' o meno umanoide, avrebbero
alleggerito le pene dell'umanita'. Essi, infatti, oltre a sostituire
gli uomini nei compiti piu' pesanti e pericolosi, avrebbero contribuito
a rendere meno infelice la vita di noi tutti. Compiti ingrati e
abbietti come andare a gettare la spazzatura, vuotare i posacenere,
sturare lo scarico del lavandino e altre simili amenita' che
mortificano l'animo umano, dovevano essere ridotti solamente ad un
brutto ricordo, da studiare a scuola insieme all'inquisizione e alla
peste.
Tutte queste speranze venivano inoltre alimentate anche dai mass media
che non facevano altro che trasmettere cartoni animati di robot
invincibili, canzoni dei Rockets e trasmissioni in cui era ospite il
celeberrimo Zed (www.mrzed.com), l'"uomo robot" che si truccava e
si muoveva come un automa. Ora non so cosa l'attore che impersonava
Zed faccia attualmente, so solo che lo scarico del mio lavandino e'
ancora tappato e non sono venuti ne lui ne i suoi amici "meccanici" a
liberarlo.
Gli unici robot che si vedono attualmente in giro sono giocattoli per
bambini dai nomi idioti che hanno come unica capacita' quella di
rovinare i battiscopa e gli stipiti delle porte sbattendoci sopra mentre
deambulano alla cieca.
Percio', visto che siamo gia' oltre la meta' del 2001, quello che
ora chiedo a tutti i futurologi che scrivevano in quella e in
tante altre riviste, cosi' come nei libri e nelle pubblicazioni
scientifiche, di darmi l'astronave che mi spetta per andarmene in
vacanza su Europa (il satellite di Giove, non il continente) mentre un
robot mi rassetta la casa.
Qualora questa mia richiesta non fosse esaudita, in segno di protesta,
comprero' una palla di vetro, qualche litro di birra e ingeriro'
frittate di peperoni in quantita' industriali, di modo che l'ingorgo intestinale mi aiuti a trovare
l'ispirazione giusta e scrivermi gli articoli di futurologia da me.
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