Sono sempre stato uno sportivo e il mio sport è la pallavolo
(risparmiatevi le battute sulla statura...ah già qui non mi potete
vedere.
Però le arti marziali mi hanno sempre affascinato e ho frequentato per
tre anni delle palestre di KungFu. Ora ho cominciato a praticare il
JKD e devo dire che sono contentissimo di aver trovato una palestra
dove praticare questa disciplina e un istruttore che lo interpreta
nella maniera che io preferisco.
Volevo condividere con voi le mie esperienze per capire se sono stato
sfortunato io o se queste cose succedono più o meno dappertutto.
Qualche anno fa sono rimasto colpito dall'insegna di una palestra che
citava qualcosa come: XXXX YYYYYYYY scuola INTERIORE di KUNG FU TAI CHI.
Non mi è sembrato vero, finalmente una palestra di Kung Fu a Cagliari,
in quel periodo era anche abbastanza immerso in letture su filosofie
orientali e pratiche spirituali, percìò mi uscrissi al volo.
La palestra si vantava di avere grandi
esperienze "spirituali", di poter offrire crescita interiore e di
avvicinarti ad un mondo quasi magico.
Gli istruttori tendevano a fare tutti i misteriosi: e questo non si
può dire, e questo lo scoprirai quando sarai cintura fosforescente
141esimo dan e così via.
Ma porca pupazza!! Io volevo solo sapere perchè mai dovessi ripetere
per 5 allenamenti di seguito un movimento che mi sembrava
completamente insulso.
Niente, mistero!! Avevi sempre l'impressione che già ti stessero
concedendo troppo a dirti cosa dovevi fare e che il perchè fosse una
cosa troppo grande per te.
E poi, dovevi sempre essere perfettino, col completino stirato, la
magliettina bianca senza scritte, bah, a me pesava un po' questa
storia perchè ho sempre odiato l'inquadramento nel vestiario.
D'un tratto, un'aria di misticismo, mistero e magia pervase tutti i
novellini del mio corso, me compreso. E in palestra cominciavano a
circolare delle voci strane (secondo me messe in giro dagli istruttori
stessi), tipo: "l'altro mese il maestro, durante l'allenamento delle
cinture "nere" (che si svolgeva rigorosamente in maniera segretissima)
ha sfondato un muro con la forza del pensiero",
oppure "Hai presente la cicatrice che il maestro ha in pancia? (una
chiarissima cicatrice da operazione all'appendice) beh, se l'è fatta
in Tibet, mentre combatteva con 17 guerrieri Ninja e due draghi!",
insomma, menate da capogiro.
E noi giù a fare sempre gli stessi tre movimenti del cavolo.
E gli istruttori che passavano a dirti che non lo facevi bene, senza
spiegarti il perchè.
Insomma, in un anno e mezzo avevo imparato vagamente il primo e il
secondo Tao, ovvero a dare un calcio frontale scoprendo completamente
la guardia e a parare un pugno in una maniera che mi permetteva di
offrire il 90% del corpo ai successivi colpi dell'avversario.
Però sapevo stare in posizione del cavaliere per quattro ore di
seguito senza tradire alcuno sforzo dai muscoli facciali.
Pagavo una vagonata di soldi al mese per fare due lezioni da 45 minuti
alla settimana, la cui metà era composta da "ginnastica" . Non mi
dicevano mai niente e ad ogni allenamento chi mi insegnava le cose era
sempre un allievo un po' più anziano di me, delegato dal maestro che
non faceva mai nulla.
Un bel giorno arrivai in palestra ed insieme a me il "grande
maestro", nonchè padrone della palestra, con la sua Porsche del
cacchio.
Si, perchè dovete sapere che lui predicava tanto la spiritualità e
cercava di convincerci a spogliarci delle miserie materiali della
vita, tanto che per lui, girare con una Panda tutta scassata o con una
Porsche era lo stesso. Infatti IO giravo in Panda tutta scassata e lui
in Porsche. Forsa intendeva dire che io mi dovessi spogliare delle mie
miserie materiali per darle a lui...boh?
Non veniva quasi mai in palestra, perchè era sempre impegnato in altre
dimensioni a risolvere problemi che noi comuni mortali nemmeno
possiamo immaginare (a dir la verità la sua macchina veniva spesso
vista in zone ambigue della città, piene di signorini vestiti da
signorine che passeggiavano roteando in aria delle borsette dai colori
sgargianti, ma nessuno ne parlava mai).
Avevo già le scatole girate perchè pareva che col prossimo passaggio
di cintura avrei dovuto imparare un'arma e l'avrei dovuta comprare,
ovviamente, in palestra Essendo alto meno di 1metro e 80 mi sarebbe
toccata la spada, anzichè la lancia (non ne conosco il motivo,
ovviamente) e pare che avrei dovuto spendere 370carte.
Il gran guru scese dalla macchina e io gli feci "Buonasera", lui mi
guardò un attimo squadrandomi, poi, evidentemente accortosi che non
ero uno dei suoi sgherri ufficiali, puntò il mento in alto e proseguì
per entrare in palestra, senza nemmeno calcolarmi.
Eh no eh? Io ti pago 60karte al mese per nemmeno 2 ore di allenamento
del picchio alla settimana, ti mantengo questa ME%&A di macchina e tu
nemmeno mi saluti?
"Questa è l'ultima volta che mi vedete qui" ho detto e me ne sono
andato.
Poi ho saputo altre cose sul suo conto, molto simpatiche tipo che
dalla cintura gialla in su ti obbligava praticamente a diventare
vegetariano (credo abbia intenzione di aprire dei frutta e verdura).
Che tutti gli istruttori non erano pagati perchè dovevano ritenersi
ONORATI di essere suoi allievi! Che tutti gli istruttori, spesso e
volentieri, erano talmente FESSI da andare a casa sua a imbiancare,
che facevano le pulizie nella palestra, i lavori di manutenzione,
tutto ovviamente, GRATIS, così che lui potesse girare in PORSCHE.
Mavvaccagare, tu e la PORSCHE!!
Che roba!!
Seconda palestra di Kung Fu.
Trovai una palestra di Kung Fu dichiaratamente in concorrenza con la
prima e mi ci iscrissi al volo.
Le cose sembravano migliorate. Il maestro era molto alla mano, un
simpaticone, ci si allenava, ma ci scappavano pure le battute ogni
tanto. In un mese imparai più di quanto avessi imparato in un anno e
mezzo nell'altra palestra Dopo un mese e mezzo iniziai i combattimenti
(cosa che nell'altro corso nemmeno avevo mai visto),
quasi sempre con gli allievi più bravi, che mi dettero la possibilità
di combattere in maniera costruttiva, senza preoccuparmi di prenderle
di brutto (fermavano sempre i colpi prima del contatto, ma mi facevano
capire di essere passati) e lasciandomi, spesso, dei varchi affinchè
potessi colpire e cominciare a capire come aprire la guardia
avversaria o aprofittare delle aperture.
L'aspetto "mistico" c'era ancora, ma era qualcosa di più sopportabile,
il maestro diceva qualcosina in più. Io la meditazione e tutte queste
cose le conoscevo già per conto mio, ma non riesco ad immaginare cosa
pensassero gli altri quando lui semplicemente ci diceva di stenderci e
chiudere gli occhi per "concentrarci sull'ombelico"!!
Un anno e mezzo passato li mi ha fatto crescere molto e ho imparato
tantissimo.
Poi non ho saputo resistere alla tentazione di tornare a giocare a
pallavolo (il mio primo amore), con dei vecchi
compagni di squadra e ho abbandonato il Kung Fu. E in questa squadra
conobbi un ragazzo, anch'egli maestro di Kung Fu col quale parlavamo
spesso di AM. Un giorno saltò fuori che anche lui conosceva il mio
ultimo maestro e mi raccontò alcuni simparici aneddotti.
Il primo era questo:
allievi in fila con le spalle al muro e lui che usa i Nunciac (non
ricordo assolutamente come si scriva, perciò lo scrivo come penso si
pronunci, chiedo venia) come dimostrazione. Ad un certo punto, mentre
si muoveva, si trovò all'inizio della fila con lo sguardo rivolto
verso il fondo della sala. Pum! Gli partì un nunciac che fece il pelo
al naso di tutti gli allievi e si schiantò sul muro di fondo. Attimo
di imbarazzo (era chiarissimo che gli era partito per sbaglio) e fece
"volevo vedere se qualcuno aveva i riflessi pronti per prenderlo al
volo, invece siete delle seghe!"
Il secondo, più divertente, è questo:
Gli allenamenti iniziavano alle 18 e fino alle 22 c'erano turni.
Lui andava in palestra generalmente alle 17 e se c'era qualche allievo
anche a quell'ora ci scappava la lezione extra, qualche sua
dimostrazione o una semplice chiaccherata.
Il giorno, il maestro, era da solo. Insomma decise di allenarsi con la
catena col punteruolo davanti (non so come si chiami) e iniziò a
provare.
Verso le 17 e 50 si presentò il primo allievo che aprì la porta e
trovò il maestro per terra, svenuto, con la catena arrotolata al corpo
e la testa in una pozza di sangue, con un taglio da 8cm sulla nuca!
Si era colpito da solo col punteruolo della catena!!
Insomma, esperienze "strane", che più che altro mi hanno fatto capire
due modi vedere le arti marziali:
1) fare i soldi
2) improvvisazione
E così giungiamo a qualche mese fa quando
la mia ragazza mi ha detto "Ma sai che nella palestra dove faccio
HipHop fanno Jeet Kune D..."
non ha fatto in tempo a finire la frase che ero già li ad iscrivermi.
Che dire?
E' grandiosoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!
Posso andare vestito come mi pare, l'istruttore (non vuole che lo
chiami maestro) mi spiega tutto, la filosofia è quella del JKD di
Bruce Lee:
impara più tecniche possibile, meglio che puoi e poi modificale per
renderle più efficaci e più adatte a te e all'avversario che hai di
fronte. Niente menate "finte" spirituali, niente ipocrisie, niente
forme fisse da rispettare come se fossero libri sacri.
Dove trovi un'altra AM dove l'istruttore ti dice BRAVO se cambi
qualcosa che ti ha spiegato e trovi una soluzione più efficace?
Ho la fortuna, inoltre, di aver trovato un istruttore che ha praticato
e pratica ancora una quantità enorme di arti marziali, che ha fatto
anche agonismo a buoni livelli e che mi insegna tecniche prese da
qualsiasi disciplina,Judo, Tae Kwon Do, Kick Boxing, Boxe moderna,
lotta militare, Wing Chung (scusate se qualcuna l'ho scritta male)
insomma di tutto. Ma non si tratta di un minestrone superficiale, ogni
tecnica è studiata a fondo e in maniera completa, perchè solo
acquisendo una tecnica precisa la si può applicare nei momenti di
bisogno con efficacia.
Andiamo dai calci alti (e volanti per chi ci riesce) ai pugni, alle
prese, alle chiavi articolari, al corpo al corpo, agli strangolamenti,
all'uso delle armi, del coltello...eccetera
E l'istruttore, poi, tende moltissimo ad allenare i riflessi in
continuazione. I combattimenti (con protezioni e ASSOLUTAMENTE senza
contatto pieno) si fanno dalle prime lezioni, per imparare a reagire
con prontezza, tenere, appunto, i riflessi allenati e cominciare a
"svegliare" l'occhio.
Che dire? Ho trovato quello che cercavo: efficacia, tecnica, varietà,
allenamento ai riflessi e, sopratutto, nessun tipo di DOGMA o schema
fisso.
Insomma ragazzi, rispetto pienamente tutte le altre arti marziali
(purchè siano fatte in maniera seria e non come ho illustrato
pocanzi), ma, a mio modesto parere, il JKD è la più bella AM
dell'universo !! :))))))))))))
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