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La prima amichevole 
di Simplo 
 
Il 31 agosto 2004 il TeamPolo Canoa Terramaini è sceso per la prima volta in acqua per un'amichevole contro... non ho capito bene che squadra fosse a dir la verità... 
 
Insomma, alle 18 siamo alla scuola, con Erik, a caricare le canoe e alle 18:20 siamo a Marina Piccola, dove ci raggiungono Umberto, con una canoa da rodeo, e Roberto, i nostri due giocatori esperti! Dopo qualche minuto arriva anche Marcello. 
 
Prima lezione di "vita" di Roberto appena vediamo che la squadra avversaria è già arrivata e sta montando le porte: - Le porte lasciamole montare a loro e andiamocene al bar! - 
Tutti d'accordo! 
 
Trasciniamo le canoe fino allo scivolo in cemento, Marina Piccola è tutto un fermento perchè, a quanto pare, durante il corso della settimana ci sono varie manifestazioni sportive, comprese regate e dimostrazioni anche di canoapolo.  
Ecco spiegato il torneo che dovremmo affrontare nel week-end. 
 
Ad ogni modo ci presentiamo agli avversari, che sembrano tutti piuttosto giovani.. insomma ragazzini! Le canoe che hanno sono molto carine, specie confronto alle nostre, e qualcuna sfoggia una bella trama di Carbon-Kevlar! 
 
Gli avversari sono già in acqua e qualcuno si esibisce in eskimo, capriole, carpiati e acrobazie di ogni sorta. 
Io mi sento uno schifo come, immagino, anche Marcello: non siamo abituati a tanta bravura. 
Roberto, Erik e Umberto parlano coi tipi di cose tecniche che non capiamo come lunghezze di pagaie, manovre fluviali eccetera. 
 
Ci infiliamo i caschetti e partiamo. 
Dopo 5 minuti quasi svengo per colpa delle esalazioni di Bostik e vernice che trasudano dal caschetto non ancora asciugato dopo gli interventi di Erik. 
Comunque si procede. 
 
Ci riuniamo sotto alla nostra porta dove Roberto ed Umberto ci danno le prime direttive: inutile cercare di fare chissà cosa, miriamo a non prendere troppi gol e basta! 
 
Umberto, che controlla la canoa meglio di tutti, starà in porta, mentre gli asltri si disporranno a "zona" per cercare ci chiudere l'accesso all'area. 
Si parte! 
 
Comincio a capire come funzionano le cose! Sportellate, speronate e scavalcamenti con la canoa sono normalissimi, quindi bisogna darsi da fare per spingere e non essere spinti. 
Io ho il compito di difendere l'estrema sinistra del campo. 
E' quasi sempre palla loro, perciò l'80% della nostra attività è quella, appunto, della difesa. Nella mia zona arriva sempre  un ragazzino di 15/16 anni, magrissimo e minuto. Dopo qualche istante capisco quale sia il suo ruolo: ROMPERE LE SCATOLE! 
 
Proprio così, non tocca mai palla praticamente, ma si inserisce nella nostra difesa, si appiccica ad una delle nostre canoe (quasi sempre la mia) e la trascina via per aprire varchi agli attaccanti. 
Sicuramente va in canoa da più tempo di me ed è più esperto perchè è molto veloce a girare la canoa e a metterla come vuole. 
 
Io devo fare manovra ad ogni movimento e ho l'agilità di un pullman per le strade della Marina, così sono quasi sempre vittima del suo gioco. 
Ma mi diverto a lottare furiosamente e la cosa comincia a "svegliarmi". Comincio a capire cosa fare e non fare, come, dove e perchè anche se soffro molto della mia inesperienza nelle manovre. 
 
Insomma, appena vedo un varco capisco che devo passarci, con la mente sono già li, ma il corpo rimane irrimediabilmente indietro di almeno 5 metri! 
Pazienza, col tempo miglioreremo! 
 
Ogni tanto il ragazzino menzionato e i suoi compagni con lo stesso ruolo, anzichè portarci fuori, lontano dalla porta, ci ammassano tutti verso il nostro portiere. 
Fra spinte e spostamenti finisce spesso che nel raggio di due metri ci siano sette od otto canoe e che il nostro povero Umberto abbia i movimenti piuttosto limitati quando, addirittura, non finisce fuori dal campo. 
 
E' durante una di queste bolge infernali, fra schizzi, spruzzi, colpi e urla, più simili ad una mattanza che ad una partita, che miracolosamente conquistiamo il pallone. 
Erik, come al solito, è già a metà campo pronto per il contropiede, alla sua destra Marcello che già scatta in avanti. 
 
Umberto passa lungo verso Erik che, miracolo, acchiappa il pallone (i nostri passaggi e le nostre ricezioni sono ancora piuttosto approssimative(). 
Si guarda intorno e urla a Marcello di andare avanti. Questi fa quel che può, ma comunque avanza verso la porta vuota. 
Noi siamo ancora tutti incastrati con gli attaccanti avversari sotto la nostra porta. 
Erik , preso dall'emozione, piglia il pallone e... lo tira indietro, dove c'è un avversario che lo afferra incredulo! 
 
Un attimo solo di incertezza per realizzare il magnifico regalo che gli è stato fatto e BUUUUMMMMMMM!! Tira una cannonata dritta dritta verso la nostra porta! 
Erik si gira e se la piglia con noi che "non lo abbiamo seguito nello schema".  
Gli avversari, nonostante la loro indiscutibile superiorità, si sono dimostrati molto corretti e tutto si è svolto in un simpaticissimo clima di amicizia! 
 
Per quanto riguarda il discorso eskimo non è riuscito a nessuno di noi, nonostante sabato pareva l'avessimo assimilato. Ma un conto è farlo dopo ore di prove e con la massima concnetrazione, un conto è improvvisarlo nel mezzo di una partita con caschetto addosso. 
Solo marcello è riuscito a girarsi in un caso perchè l'hanno aiutato due avversari. 
Io mi sono girato ovviamente nel punto più lontano dal molo e ci ho impiegato 2 ore a raggiungere lo scivolo. 
 
Tra l'altro: si chiama scivolo mica per niente. Sono slittato sul muschio cadendo di brutto e rischiando di ammazzarmi. 
Anche uno dei ragazzi dell'altra squadra è scivolato e ha cozzato la testa per terra! Fortuna che non si era ancora levato il caschetto! 
 
Se lo scopo era quello di divertirsi io penso di averlo raggiunto in pieno, figurarsi che ho pure segnato un gol! 
Se lo scopo era quello di vincere beh... più o meno il risultato si può riassumere così: 
 



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