I manuali |
I MANUALI:
Recentemente, attraverso una delle tante mail goliardiche che girano per
la rete, ho potuto leggere una frase che mi ha molto colpito per la sua
indovinata argomentazione: "Se proprio ogni altro tentativo fallisce,
non rimane che leggere il manuale". Credo, infatti, che esista un'ampia categoria di persone che non legge mai le guide d'uso dei programmi o delle periferiche che acquista o usa, ma si appresta ad utilizzarli facendo fede solo sul proprio intuito. Spesso cio' comporta perdite di tempo o, in taluni casi, addirittura il danneggiamento dell'oggetto per uso improprio, ma nonostante cio' la pratica e' molto diffusa. Varie scuole di pensiero danno interpretazioni differenti sulle cause del fenomeno: chi dice che sia per pigrizia, chi per orgoglio e chi per "sfidare" la propria intelligenza e il proprio spirito d'adattamento. Io propongo, invece, una nuova teoria, ovvero quella che sostiene che i manuali riportino spesso dei concetti assurdi e che, in generale, si perda piu' tempo a cercare di capirli che a fare da soli. Di solito i manuali delle periferiche hardware cominciano con un'esaltante salmo di congratulazioni nei vostri confronti, che vi siete dimostrati particolarmente intelligenti e svegli a comprare proprio quel prodotto. Con un sentimento a meta' fra il compiacimento e il vago sospetto che vi stiano prendendo in giro andate avanti e leggete i "semplici accorgimenti che vi assicureranno per anni un regolare funzionamento del prodotto, che vi regalera' tante soddisfazioni". A questo punto capite che non si trattava ne di complimenti sentiti ne di presa in giro, ma di "assecondamento", come si fa con i pazzi, perche' cio' che leggete e' la prova inconfutabile che chi scrive questi manuali e' convinto di avere a che fare con pazzi dementi. Come prima cosa elencano la temperatura d'esercizio del prodotto che oscilla fra i -20 e i +80 gradi centigradi, sottolineando il fatto che oltre questo range l'apparecchio potrebbe non funzionare correttamente, come se chi utilizza il computer, normalmente, lo facesse fuori da un'igloo nel Polo Nord o al sole del Sahara. Di seguito suggeriscono le operazioni da evitare, come infilare cacciaviti nei cassetti dei lettori CD-ROM, rovesciare liquidi sugli scanner, pulire il monitor con benzina, ficcare le dita negli ingranaggi delle stampanti, avvicinare l'oggetto a fiamme libere e cosi' via. Tutte cose a cui una persona normale non penserebbe nemmeno lontanamente o almeno fino a che qualche mente malata non glielo suggerisca. Un altro difetto che, curiosamente, affligge i suddetti manuali e' quello che riguarda i Troubleshooter, ovvero un elenco di problemi considerati "comuni" con relative soluzioni. Ora sfido chiunque a dichiarare di aver mai risolto un problema in questo modo! Il caso piu' semplice e diffuso e' quello che capita quando si compra una nuova periferica e questa si accende, ma non funziona. Dopo alcuni disperati quanto inutili tentativi si ricorre al manuale e si cominciano a leggere i vari casi elencati cercando il proprio. Alcuni problemi cui fanno eco le piu' allucinanti soluzioni, rasentano la fantascienza e suonano spesso come: "L'apparecchio scalda oltremisura -> piazzare un ventilatore di fronte all'apparecchio" "L'apparecchio emette scintille e fumo azzurro -> ventilare la stanza" "L'apparecchio vibra notevolmente e trascina con se il mobile dove e' poggiato -> fissare il mobile al pavimento con dei tasselli" Poi si passa a quelli squisitamente tecnici: "La spia d'accensione alterna due lampi verdi, quattro rossi e sette gialli a distanza di 0.34 secondi-> il transistor di scansione fotoionica e' da tarare" "La spia d'accensione alterna due lampi verdi, quattro rossi e sette gialli a distanza di 0.37 secondi-> il modulo fotovoltaico di corrente traente di ritorno potrebbe essere disallineato rispetto allo stabilizzatore di attrito volvente, registrarlo opportunamente". "L'apparecchio segnala un conflitto -> accertarsi di avere aggiornato il BIOS alla versione 3.45 e contemporaneamente di non aver montato il dispositivo su un sistema dotato di scheda AGF-72 e coprocessore VZ-34H, a meno che quest'ultimo non sia supportato da un deflettore di tipo ISO-2002." Finalmente i casi si fanno piu' comuni: "L'apparecchio non funziona come dovrebbe -> accertarsi di usarlo correttamente" "L'apparecchio smette di funzionare improvvisamente -> accertarsi che nessuno lo stia spegnendo durante il funzionamento" "L'apparecchio non si accende -> accertarsi di averlo collegato alla presa di corrente" "L'apparecchio non si accende lo stesso -> accertarsi di avere premuto il pulsante ON" "L'apparecchio non si accende lo stesso -> accertarsi che l'ente erogante non abbia interrotto la fornitura di corrente elettrica" Finalmente ecco il caso tanto atteso: "L'apparecchio si accende regolarmente, ma non funziona -> " ... la soluzione sta nell'altra pagina, girate e leggete: "chiamare l'assistenza!" Insomma, secondo chi scrive i manuali l'acquirente di queste apparecchiature e' qualcosa di simile ad un pazzoide criminale masochista che infila le dita dove non dovrebbe, si inventa piu' strana sorta di pratica per sfasciare gli apparecchi e non capisce che per far funzionare un dispositivo elettrico e' necessario collegarlo alla presa di corrente. A fronte di cio' come si puo' dare torto a coloro i quali rifiutano categoricamente la lettura dei manuali? Puo' darsi che nell'immaginario collettivo l'informatico sia ancora visto come una specie di "scienziato pazzo" degno del peggior film di serie B ispirato a Frankenstein, ma il fenomeno non riguarda solo le guide legate all'informatica. Recentemente, infatti, leggendo il manuale d'uso d'una motocicletta prodotta da una nota casa italiana, mi sono imbattuto nella seguente frase: "ATTENZIONE: questa motocicletta non contiene alcuna parte commestibile!". Che dire? Credo che il fondo lo toccheremo quando, al supermercato, compreremo un pacco di sottilette con su scritto "Attenzione! Non e' un floppy-disk!". |
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