"Nel mio disordine trovo sempre tutto!" |
Venerdì pomeriggio, poche ore prima della spedizione del bollettino
settimanale di VOLFTP. La porta del mio ufficio si apre all'improvviso, è il capo che mi dice: "Simone, è pronto il tuo solito pezzo per il bollettino?" "Si certo capo, questa settimana ho un articolo che è una vera bomba, vedrai, m'è riuscito proprio bene, ora gli do gli ultimi ritocchi e te lo consegno!" "Ok, allora ti preparo un bel lancio! Ci conto eh!" "Non ti preoccupare, sarà un successone!" La porta si richiude e, per un attimo, gonfio il petto, pieno di orgoglio: sono davvero contento di come sia riuscito l'articolo, decido di dare giusto un'ultima lettura prima della consegna. Prendo il mouse e apro la cartella dei file più recenti... non è questo... questo nemmeno... accidenti! Non è in lista... bah, probabilmente ho aperto così tanti documenti, dopo quello, che il computer non lo considera più tanto recente. Poco male, lo raggiungerò direttamente dalla cartella dei documenti. Eccola qui. Caspita quanta roba, prima o poi bisogna che mi decida a fare pulizia... strano, non lo trovo.. come si chiamava? Pezzo103.txt? Pippolo21? O forse Articolo_di_questo_venerdì_ma_non_il_vecchio.doc? Boh... mannaggia a me e a quando do questi nomi del cavolo ai documenti... uffa... Idea! Vediamo le date! Eheheh che sciocco che sono, la soluzione è così semplice! Dunque l'ho aperto l'ultima volta ieri mattina? O era avant'ieri pomeriggio? Oh mamma! Non mi ricordo più. E qui è pieno di documenti con quelle date, ma nessuno, che mi ricordi, è quello che sto cercando. Controllo l'orologio preoccupato, sono passati 20 minuti. Niente panico Simone! Hai ancora tempo, il documento è qui, da qualche parte, si tratta solo di trovarlo... fai mente locale. Dunque ieri pomeriggio stavo facendo pulizia nel disco e... PULIZIA? Porcapaletta! Devo averlo cancellato! Si, ora ricordo, l'avevo salvato nella directory dove di solito metto la roba da gettare via, ma perché mai l'avevo salvato li? Ah già avevo fretta e il programma puntava a quella cartella... beh ma questi sono dettagli! Ora bisogna trovare il file! Sicuramente è nel cestino, i file cancellati finiscono li no? Controllo il cestino e... niente, vuoto, zero, deserto, desolazione, solitudine: non c'è, devo averlo svuotato! Sono passati 45 minuti e comincio a sudare freddo. Di corsa apro la directory con i file temporanei generati dal word processor: sono 186 e nemmeno uno con un nome vagamente significativo. Comincio ad aprirli uno dietro all'altro, alla disperata, ma mi appaiono solo quadrettini e simboletti strani, alternati a mozziconi di frasi di altri documenti, completamente incomprensibili. Dopo 15 minuti di vane ricerche mi arrendo, quando mi folgora l'ennesima fantastica idea. E' curioso notare come nel giro di un microsecondo tutte le precedenti idee che ho avuto assumono l'aspetto di stupide e demenziali mentre la nuova sembra sempre la migliore della mia vita. Apro l'utility di ricerca dei file e... cosa cerco? Di che parlava il pezzo? Ah si, dei monitor... cerco qualsiasi file che contenga la parola "monitor". Dopo 20 minuti di "frullamento" del disco fisso e del mio nervosissimo ticchettare delle dita sul tavolo, il risultato è che almeno 2500 file contengono la parola monitor. Sono punto e a capo...CAPO? Oddio a momenti arriverà a chiedermi il pezzo! Panico! Mumble mumble... mi sembra... ma certo! Probabilmente l'ho salvato su un dischetto!! Frugo disperatamente nelle tasche dei pantaloni per trovare la chiave della cassettiera e dopo solo sei o sette minuti la trovo, buon segno! La fortuna mi sorride! Apro i cassetti e comincio a cercare. Ehi, c'è di tutto qui dentro! I miei colleghi di stanza cominciano a guardarmi in maniera strana e uno di loro azzarda un: "Cosa stai cercando?". Come potrebbero mai capire? Li liquido rapidamente: "Il pezzo per il bollettino.. non so dov'è finito!". "E certo! La tua scrivania è sempre un macello! Se tu fossi più ordinat.." Non finisce nemmeno la frase che lo fulmino con lo sguardo! Se c'è una cosa che mi fa andare in bestia è la gente che mi dice che devo essere ordinato proprio quanto non trovo qualcosa: possiamo parlarne per anni, MA NON ADESSO! Ributto la testa nei cassetti e continuo a rovistare...Toh, guarda chi si rivede, il CD che mi avevano prestato un anno fa e non riuscivo a trovare. E pensare che il mese scorso sono riuscito a convincere il mio amico di averglielo reso e mi ha pure chiesto scusa per aver insistito tanto... Beh sarà meglio che lo avvisi... si ma dopo! Ora devo trovare il floppy! Continuo a frugare e dopo 10 minuti ho sistemato sulla scrivania una quantità di cianfrusaglie spaventosa, torsoli di mela, viti di ogni genere, un hard disk, penne senza tappi, tappi senza penne, fogli e foglietti a non finire e, infine, una bella pila di dischetti. La metto da parte e provvedo a reinserire prontamente nei cassetti tutto il resto, con metodo e disciplina... beh insomma... diciamo pure con un po' di fretta, tanto che per far chiudere gli sportelli occorrono non pochi sforzi. Alla fine, comunque, tutto torna a posto, almeno esteticamente e posso ripensare ai dischetti. Dopo una rapida, ma attenta analisi, decido che si possono dividere in due categorie: quelli con l'etichetta e quelli senza. I primi portano scritto sopra il proprio contenuto, il che dovrebbe essere un vantaggio per capire cosa contengono, se non fosse che, nel corso dei numerosi anni al mio servizio, non hanno mai conosciuto la punta di una matita e la superficie di una gomma. Solo l'inchiostro ha segnato i file che ci sono stati memorizzati e pertanto, fra cancellazioni e riscritture c'è un po' di confusione: ormai c'è scritta talmente tanta roba che, a riuscire a leggerla, contiene sicuramente più dati di quanti il dischetto stesso possa memorizzare. I dischetti senza etichette, invece sono in numero talmente grande che sarebbe inutile inserirli nel drive e leggerli uno ad uno anche perché so già che in qualsiasi ordine io possa effettuare questa operazione, è garantito che il dischetto che mi interessa (se poi esiste realmente) sarà senz'altro l'ultimo ad essere controllato. Non ho nemmeno il tempo di disperarmi che si riapre la porta, è di nuovo il capo: "Dai, Simone, dammi questo famoso pezzo capolavoro che il bollettino sta partendo!" "ehm... ecco... vedi... io... non ci crederai mai..." Mi viene da piangere: tanto lo so che salterà fuori nel momento meno opportuno, magari proprio quando starò cercando il curriculum per trovare di nuovo lavoro, cosa che, a giudicare dallo sguardo del capo, avverrà molto presto... |
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